Cancro alla prostata: con la robotica “torna” la vita sessuale

Cancro alla prostata, incontro a Catania: con la robotica “torna” la vita sessuale

Le tecniche chirurgiche per intervenire sul cancro alla prostata sono sempre più supportate dalla robotica e permettono di recuperare la funzionalità degli organi.

Patologie Prostatiche, stato dell’arte: Terapia Medica e Chirurgia Mini-Invasiva”: è il titolo del convegno che si è tenuto a Catania nei giorni scorsi, con gli interventi di urologi di fama nazionale, dedicato in particolare al cancro alla prostata. L’iperplasia prostatica benigna (IPB) incide sulla qualità di vita dei pazienti, può insorgere negli uomini di 35-40 anni ed è diffusa nell’80% degli ultrasettantenni. Per anni le cure per le disfunzioni erettili sono state orientate alla risoluzione sintomatologica con l’uso massivo di farmaci composti da principi attivi chimici, con alti rischi collaterali. Oggi le cure sono cambiate, sono più sicure e meno lesive. A svolgere un ruolo centrale – come rilevato dalle linee guida europee e americane – sono i fitofarmaci. La rivoluzione della terapia medica si affianca a quella consolidata delle tecniche chirurgiche sempre più supportate dalla robotica: oggi visto che l’incidenza del cancro alla prostata dei giovani adulti (fino a 40 anni) è aumentata, diventa fondamentale impattare meno possibile sulla vita di coppia, sul benessere sessuale e sulla qualità di vita dei pazienti.

Cancro alla prostata, convegno a Catania

“Oggi le opzioni terapeutiche offerte dalla medicina complementare”, spiega il professore Stefano Pecoraro, direttore operativo Urop (Urologi Ospedalità Pubblica Privata), “consentono di confezionare terapie per ogni singolo paziente in grado di contrastare il grado sintomatologico, senza causare effetti collaterali invalidanti. Ha assunto un ruolo fondamentale l’utilizzo di sostanze bioattive di origine vegetale, sia esse presenti nei nutraceutici che nei fitofarmaci. Il primo farmaco utilizzato nell’IPB, commercializzato negli anni ’90, è a base di serenoa repens. Il cui profilo di efficacia è stato documentato in diversi studi clinici. Altra componente vegetale di larga diffusione è l’estratto di polline di fiore (graminex), un potente anti-infiammatorio prostatico. A seguito di ricerche italiane, è stato definito come fitocomposto di prima scelta nelle linee-guida europee di urologia. Inoltre nella disfunzione erettile l’uso di fitocomposti in associazione alle terapie tradizionali fornisce benefici in termini di efficacia, riduce i dosaggi del farmaco, non compromettendo l’efficacia della terapia e riducendo gli effetti indesiderati attribuibili alla specialità medicinale”.

Vantaggi e limiti dei diversi metodi di cura

Il disagio sessuale del giovane adulto correlato alle patologie prostatiche vira verso l’impiego di formulazioni più attente. Con farmaci fitoterapici riconosciuti come più sicuri, non aggressivi, associati per garantire la qualità di vita dei pazienti, inoltre le cure prescritte sono sempre più personalizzate: “C’è l’esigenza di attuare una tailored therapy focalizzando i singoli casi, senza perdere di vista i risultati funzionali”, ha precisato il responsabile scientifico del convegno Rosario Leonardi, organizzato sotto l’egida della Società Scientifica UROP e direttore del reparto di Urologia della Casa di Cura Musumeci GECAS (Catania. “Oggi abbiamo colto l’occasione per constatare l’importanza delle terapie su misura e del dialogo trasparente con il paziente. Per informarlo sulle possibili conseguenze nel breve e nel lungo periodo, illustrando vantaggi e limiti di ogni singola metodica. È positivamente rilevante anche la fruibilità sempre più consolidata della tecnica robotica. Oggi non è più la terapia del futuro, ma praticata con alti livelli di qualità e precisione nella nostra provincia e in genere in Sicilia. Non bisogna dimenticare che oltre al tumore prostatico, la patologia più diffusa nel pianeta “uomo” è l’ipertrofia prostatica benigna. Durante il convegno si è discusso delle attuali tecniche impiegate nel rispetto della qualità della vita del paziente. Prima tra tutte la LEST, che garantisce radicalità chirurgica e rispetto della potenza nel 100% dei casi e dell’eiaculazione in circa il 90% dei casi. Si è parlato anche di Rezum e dell’iTIND”.

 Gli effetti positivi della chirurgia robotica

“La tecnologia è un processo evolutivo in costante fermento. Richiede capacità di gestione e di applicazione alla realtà clinica”, ha affermato Giuseppe Mario Ludovico, professore associato di Urologia presso il Dipartimento di Medicina dell’Università LUM di Casamassima (BA) e direttore di Urologia dell’Ospedale “Miulli” di Acquaviva delle Fonti – con il robot Da Vinci aggiunto alla tecnica videolaparoscopica abbiamo ottenuto una visione ingrandita, tridimensionale reale, una libertà di movimento degli strumenti che mimano i movimenti della mano umana compresa la retroversione. L’approccio chirurgico alla prostatectomia radicale per adenocarcinoma della prostata è rivoluzionario: eseguiamo qualunque tipo di intervento anche complesso, in assoluta sicurezza. Le indicazioni che otteniamo dalla tecnica robotica sono più ampie. E consentono nell’80% dei casi di preservare la potenza sessuale e nel 98% la continenza urinaria, a un anno dall’intervento”. Insolita la pratica scelta per il confronto scientifico suddiviso in tre sessioni. Ciascuno dei relatori coinvolti ha argomentato tecniche, metodi e terapie in una sorta di “ring” puntando sulla valutazione dei relativi risultati, complicanze, tempi di ricovero. L’audience ha partecipato discutendo quanto esposto dagli esperti nei “round”, votando la tecnica e il relatore più convincente.

Fonte: Focus Sicilia

Patologie prostatiche

Convegno scientifico | sabato 14 settembre, sede idipharma

Patologie prostatiche, sul “ring” cure d’avanguardia: dalla robotica alle attuali terapie su misura

Di Redazione |

Sede idipharma | via G. Mameli 12 | Aci Bonaccorsi (Catania)

L’iperplasia prostatica benigna (IPB), il carcinoma prostatico e le più attuali scelte terapeutiche mini-invasive sono i temi al centro di un convegno scientifico che nel territorio etneo metterà a confronto – presso idipharma, sabato 14 settembre, alle ore 15.00 – esperti di fama nazionale.

L’evento “Patologie Prostatiche, stato dell’arte: Terapia Medica e Chirurgia Mini-Invasiva” sarà guidato dal responsabile scientifico Rosario Leonardi – direttore del reparto di Urologia della Casa di Cura Musumeci GECAS – sotto l’egida della Società Scientifica UROP (Urologi Ospedalità Pubblica Privata): «Ci confronteremo sull’esigenza di dover attuare, sempre più, una tailored therapy per ogni caso clinico – ha spiegato il professore Leonardi – discuteremo le tecniche disostruttive endoscopiche che mirano a preservare la funzione sessuale, rispettando le esigenze del paziente ma senza perdere di vista i risultati funzionali. Evidenzieremo l’importanza del dialogo trasparente con il paziente per informarlo sulle possibili conseguenze nel breve e nel lungo periodo, illustrando vantaggi e limiti di ogni singola metodica».

Il focus consentirà di analizzare e approfondire diverse tecniche chirurgiche per la cura del tumore prostatico, prima fra tutte quella robotica: «Non è più la terapia del futuro, perché è da considerarsi ormai attuale e consolidata –  ha sottolineato Leonardi – oggi la tecnica robotica è fruibile con alti livelli di qualità e risultati tangibili, anche nella nostra provincia e in genere in tutta la Sicilia. Durante i lavori introdurremo le novità della terapia medica dell’ipertrofia prostatica, illustrando quanto emerge dalla ricerca di una realtà farmaceutica siciliana».

95° Congresso Nazionale SIU

Il Prof. Leonardi, dal 15 al 18 Ottobre 2022, come Presidente del SIU (Società Italiana di Urologia) ha partecipato al 95° Congresso Nazionale SIU, svolto a Riccione, parlando dell’Ipertrofia Prostatica Ostruente.

Sistema sanitario americano e italiano a confronto

Spiegare il sistema sanitario nazionale. Confrontarsi su emergenza e pazienti Covid. Far conoscere il territorio catanese e siciliano attraverso le Eccellenze sanitarie. Non sono mancati gli spunti, stamattina, nella sede dell’OMCeO di Catania, durante il Meeting professionale tra una delegazione dell’University of South Florida guidata dalla prof.ssa Usha Menon (preside del College of nursing) e i rappresentanti dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Catania.

L’evento, organizzato dall’Ordine etneo in collaborazione con l’Università di Catania, l’Ordine delle Professioni Infermieristiche e la University of South Florida, ha dato la possibilità ad alcuni esponenti della sanità catanese di raccontare processi e procedure del nostro sistema ai docenti provenienti dagli Stati Uniti d’America, per scorgere differenze e punti d’incontro, leve e criticità, margini di miglioramento e possibili innovazioni da apportare. «È stato un importante momento di confronto tra due sistemi medici, quello italiano e quello statunitense, molto diversi tra loro – ha dichiarato Igo La Mantia, presidente dell’OMCeO Catania – Abbiamo avuto modo di raccontare la realtà sanitaria pubblica e privata catanese, illustrando le funzioni del nostro Ordine professionale che si prefigge il compito di tutelare i medici e i cittadini. Sono intervenuti diversi rappresentanti della sanità privata e pubblica e anche della politica catanese. I temi sono stati approfonditi dai nostri relatori e i docenti americani hanno partecipato al dibattito con estrema curiosità. Chissà che il dibattito non possa sfociare in un nuovo rapporto convenzionale con l’Università statunitense».

L’incontro, moderato da Nello Ferlito (consigliere dell’OMCeO) e da Rosario Faraci (Ordinario di Economia e Gestione delle Imprese UniCt), ha visto la partecipazione di Sergio Castorina (presidente Morgagni Catania, Consigliere nazionale Aiop); Dario Giuffrida (direttore UO Oncologia Medica Iom); Rosario Leonardi (responsabile Unità Funzionale di Urologia Casa di Cura Musumeci Gecas Gravina di Catania, presidente Società Sicula Calabra di Urologia: Sscu); Pierfrancesco Veroux (direttore UOC di Chirurgia Vascolare e Trapianti Policlinico di Catania); Paolo Scollo (direttore Divisione Ostetricia e Ginecologia AO Cannizzaro – Catania e professore Ordinario di Ginecologia e Ostetricia Università Kore di Enna); Domenico Grimaldi (professore a.c. Medicina Generale UniCt e segretario generale Medici Medicina Generale Fimmg Catania); Gabriele Messina (vicepresidente Ordine Infermieri di Catania); Giuseppe Arcidiacono (già assessore alla Salute Comune di Catania e direttore della Uosd Riabilitazione Cardiologica Arnas Garibaldi Catania); Isabella Bartoli (direttore UOC 118 Ct-Rg-Sr e referente Sanitario regionale maxi-emergenze); Venera Cantarella (componente Consiglio dell’Ordine degli Infermieri di Catania).

«Il meeting all’OMCeO è stato proficuo – ha commentato la prof.ssa Usha Menon – perché abbiamo potuto conoscere direttamente dalle voci dei professionisti l’esperienza sul campo di medici e infermieri catanesi. L’occasione è servita per confrontare il sistema sanitario americano e quello italiano: i nostri complimenti per la gestione della pandemia da Covid sia in Sicilia che in Italia. Torneremo in Florida con l’idea di poter estendere ancora di più la collaborazione tra la nostra Università, quella catanese e l’Ordine etneo dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri».

Chirurgia laser della prostata: Il “laser gentile”

Grazie al perfezionamento della chirurgia laser è oggi possibile eseguire un intervento nel rispetto della sessualità del paziente.

La prostata è una ghiandola dell’apparato urogenitale maschile che si trova al di sotto della vescica e circonda l’uretra.

Un processo infiammatorio può dare disturbi urinari, dell’erezione e precocità dell’eiaculazione. L’ipertrofia prostatica, tipica della terza età, ma sempre più anche nei cinquantenni è la causa maggiore di disturbi ostruttivi minzionali. Nella prostata si può sviluppare anche un tumore, oggi il più frequente nel maschio.

I FARMACI POSSONO INCIDERE NEGATIVAMENTE SULLA SFERA SESSUALE

I farmaci, spesso impiegati per l’ipertrofia, pos- sono incidere negativamente sulla sfera sessuale. Non parliamo poi dell’intervento chirurgico. Molti pazienti, temendo possibili effetti collaterali (incontinenza, impotenza e perdita dell’eiaculazione), lo rimandano fino a quando non riescono più ad urinare. La chirurgia laser, mini-invasiva, tende a ridurre l’incidenza di alcuni effetti collaterali.

Certi laser, però, espongono a bruciore intenso e dolore nel post-operatorio ed iniziale incontinenza, poco fanno sulla preservazione dell’eiaculazione. Dal 2007 utilizziamo un “laser gentile”, che sfrutta l’azione dei semiconduttori e che non provoca fastidi irritativi post operatori. Negli anni, inoltre, abbiamo messo a punto una tecnica (LEST) che preserva sempre l’erezione e, nella maggior parte dei casi, l’eiaculazione.

UROLOGO

Prof. Rosario Leonardi

Responsabile dell’Unità Funzionale di Urologia “Casa di Cura Musumeci GECAS” – Gravina di Catania. Consulente di Chirurgia Robotica presso l’Ospedale S. Raffaele Turro di Milano www.urologoprofleonardi.it

Telefono 095.7649196 / Acireale